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Da grandi poteri derivano grandi responsabilita'

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ChristianRagazzoni's avatar
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Brancolo nella nebbia che la notte mi dona, al volante della mia nera Camaro che non ne vuol sentir parlare di andare in pensione. Ne accendo un'altra, l'ennesima della serata, giusto per coprire il sapore dell'alcool che riveste il palato, sempre meglio di quello del sangue per i colpi subiti.
So quello che pensa la gente di me, ecco un ragazzaccio dall'aria maledetta e dal fascino irresistibile.
Un miserabile fallito dalle ossa doloranti che non conosce il limite della stupidità, dico io.

Rimbalzo per le strade in cerca di una chimera, che veste le spoglie di un parcheggio libero, illudendomi che questo faccia di me una persona "normale", o almeno sia questa l'immagine che ne risulta.
Attiro più attenzioni che il sole durante un'eclissi.

Fingo che la giornata appena trascorsa rientri nella normalità, come le altre che l'hanno preceduta. Mi sforzo di convincermi che ogni entità incontrata per la via, valga la pena d'essere vista, vissuta, capita. Anche ora che mi sfianco i polmoni nel correre verso il rifugio che chiamo casa, mi arrampico sui gradini delle scale, a due a due, soltanto per sentirmi un semplice uomo, con il cuore che vuole scoppiare nel petto.

Ricordo a stento l'ultima volta che ho dormito, resto immobile a scrutare le vetrate della finestra, ripensando all'agitazione delle scorse ore. Fisso l'orizzonte della mia città, la luna che solca i tetti delle case, mi piace pensare che quella luce che va a proteggere le anime delle persone, nasca una volta ancora per merito mio, anche se so benissimo che non è così.
Mi racconto molte storie, ma so che tutto quello che posso fare è svuotare il mare con un cucchiaino da caffè, allora la sensazione d'impotenza si riflette nel vetro che ho di fronte agli occhi e mostra le ferite che ho collezionato oggi sul viso.

Raccolgo la rabbia che spurga dalle viscere ed arriva ad avvelenare la mente, sfrutto il boato di un tuono per scattare ed abbattere la vetrata che insinua verità nascoste, dal terrazzo osservo il cielo che piange una volta ancora e lontano dagli occhi ne individuo un altro… questa notte non sarà solo il cielo a riversare le sue lacrime… mi alzo in volo e lo raggiungo furioso come non mai.

Christian Ragazzoni's A hard day's night: Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
Presento il secondo scritto che ho creato per il contest A hard day's night
Contest Aprile-Maggio - A hard day's nightARTESCRITTA, NUOVO CONTEST

:bulletred:Ricordiamo a tutti i membri che manca una settimana al termine del contest, chi è interessato a partecipare dia fondo alle sue idee per i prossimi sette giorni.:bulletred:

REGOLAMENTO
La tematica per questo contest sarà: A hard day's night (La notte di una dura giornata)
Il regolamento è molto simile a quello dei contest precedenti. Siete invitati a dare una letta a tutto il bando prima di fare domande.

RIASSUNTO
Ogni partecipante al contest potrà inviare UNA sola opera in lingua italiana (vedi la regola de “Il partigiano Johnny”) che dovrà essere spedita nella ca
ideato da Andrea Pomes :iconnormanvauxhall: della CSO per il nostro gruppo :iconartescritta:

Ne ho realizzati due, lontanissimi tra loro, vedrò all'ultimo quale presentare in concorso... anche se ho già una marcata preferenza in mente ;)

:bulletred::bulletred::bulletred:ATTENZIONE SPOILER:bulletred::bulletred::bulletred:
Non proseguite la lettura, se non avete ancora letto il pezzo!

Brancolo, rimbalzo, fingo, ricordo, raccolgo ed a volte vinco!

Non credo che chiunque abbia letto questo breve scritto, sia arrivato alle ultime parole dello stesso, conscio di quello che si è trovato ad impattare.
Il tema dei Supereroi, o Superuomini in generale (io li chiamo Super e basta), è il più caro che ho dentro fin dalle prime letture al fianco di Topolino.
Da Alan Moore in poi, ogni autore che si rispetti nel campo dei comics americani, ha dato una sua interpretazione del tema, rivisitando alcune icone del fumetto, oppure creandone di proprie per plasmarle ed utilizzarle come mezzo per esprimere concetti nuovi applicati ad un consolidato impianto narrativo.
Nel mio piccolo ho scritto molto in proposito, tutto è inedito su DA ovviamente, ma questa volta ho voluto portare una specie di testimonianza diretta, in prima persona, di un uomo che può volare (inconscia aspirazione di ogni essere umano), ma che nonostante questo immenso potere è più umano di quel che ci vogliono mostrare le cover speciali dei fumetti americani.
Inauguro qui, sulle pagine di DA, il mio universo Super con l'ultimo scritto appartenente al filone.
Sono quindi lieto di presentarvi: Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
Spero che il titolo non abbia tolto quel sense of wonder che merita il finale dello scritto, ma non ho potuto resistere nell'usufruire della mitica frase che Stan Lee fece uscire dalla bocca dello zio Ben (lo zio di Peter Parker alias Spiderman).
Tra l'altro non esistono parole migliori per rappresentare la verità di un supereroe, in cui la vita assume regole differenti dalle nostre, dove le giornate si compongono di incontri all'ultimo sangue e le notti non sono meno irrequiete.
Ho cercato di portare il mio personaggio in questa dimensione e mostrarla a tutti voi.
Grazie come sempre per la lettura.

© Christian Ragazzoni :iconkomixefantasy:
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RaphaelAngel's avatar
Bello, bello, bello, e bello! Non ci sono altre parole davvero! Questo supereroe ha una capacità interiore che sviluppi perfettamente con questi monologhi spezzettati, colmi di parole misteriose che accrescono l'interiorità del personaggio, costruendolo attraverso ai suoi pensieri e lasciando una certa nebbia sulla sua identità fino alla fine, sebbene si possa intuire da qualche nube squarciata, che si tratti di un supereroe. Ottimo scritto, breve ed intenso. Riflette perfettamente il carico di responsabilità che vuoi rappresentare. :)