Ombre nel buio

«Jena! Buffo nome per uno che non sorride mai. E quell'animale? Quanti anni sono ormai che ti sopporta?».

«Ho sparato a impiccioni come te per molto meno. Comunque ne sono passati parecchi di anni, da quando ho trovato questa jena. Era sdraiata in una gabbia, apparteneva a uno dei tanti che ho spedito sottoterra. Ci siamo guardati negli occhi e ho capito che era come me, uno spirito libero, così l'ho liberata e da allora mi è sempre stata al fianco, volontariamente».

«Parlami del tuo matrimonio Jena».

«Forse non hai capito con chi hai a che fare».

«Oh andiamo, pensi che non abbia visto la cicatrice sul tuo anulare? Ok, non sei appena uscito da una seduta di manicure, ma il mio occhio è ancora buono e certi particolari non mi sfuggono!».

«L'hai notata allora. Per avere un occhio solo ne hai di spirito d'osservazione».

«Piantala vecchio brontolone, tu la benda l'hai persa da un pezzo».

«Questo è vero, ma quando mi sono sposato era ancora con me».

«l'indomito Jena Plissken che si mette una fede al dito».

«Le fedi non esistono da decenni e, come hai ben visto, questa è una cicatrice. Per celebrare i matrimoni e giurarsi amore eterno, si marchiavano a fuoco gli anulari con una specie di pinza. Una delle tante trovate di Mente, per unire le coppie della banda del Conte in quell'isola dimenticata da Dio».

«Chi è la fortunata?».

«Una creatura fantastica, sembrava al di fuori del nostro tempo, tanto era pura la sua anima».

«Le anime pure durano poco in questo mondo».

«Infatti! Lei non ha fatto eccezione. Si è spenta in un attimo, come inghiottita da un buco nero».

«È stata dura come a Cleveland?».

«Molto peggio amico mio. L'orrore di Cleveland è stato un inferno, ma sono sopravvissuto e ne sono uscito sulle mie gambe. Quando dipendi da un'altra persona non sai mai il conto che ti può presentare la vita».

«Con l'età ti sei rammollito, hai perso la benda e sei diventato romantico, tenero come il burro».

«Sì... forse è la verità o forse lo sono sempre stato!».

«Ok adesso dormi che domani è un altro giorno».

«Sì, domani è un buon giorno per morire. E fatti un favore, smettila di parlare!».

«Mpf! Le parole Jena, quanto sono importanti in un mondo come il nostro? A volte non si incontra nessuno per settimane, forse mesi, e le parole perdono così di significato, se non fosse per il loro eco nelle nostre menti. Ho letto da qualche parte che a forza di parlare da soli si esce di senno, ma a chi importa, giusto?».

«Sarò vecchio e stanco di vivere, ma tu questo rischio non lo corri da un pezzo».

«Ah, lascia perdere! Tu sei un duro, non c'è bisogno che te lo dica io, ma sotto quella corazza che hai eretto, sono certo che batte un cuore puro e faresti qualsiasi cosa per aiutare chi ne ha bisogno».

«E a cosa è servito? Ho aiutato il Presidente degli Stati Uniti una volta».

«Mi prendi per il culo?».

«Affatto! Ho avuto a che fare anche con un suo successore e sua figlia».

«Insomma, vai a braccetto con le alte sfere».

«Non direi proprio. Ho girato il mondo in lungo e in largo, ho visto carogne di ogni specie, ma la vuoi sapere una verità inconfutabile?».

«Spara!».

«Per arrivare lassù devi essere il re della feccia».

«Guardo i tuoi occhi bianchi di cecità e vedo degli aquiloni, che si perdono nel vento dei ricordi. Senti vecchio, come hai perso l'altro occhio?».

«Ho fissato a lungo un'eclissi».

«Davvero, che ti è successo?».

«Chiedi in giro, a qualcuno l'ho già raccontato».

«Capito... non ne vuoi parlare».

«Beh... ormai sono soltanto un vecchio pazzo, i miei occhi spenti hanno smesso di mostrarmi le atrocità che si consumano in questo mondo già da tempo. Quasi non ricordo il colore del cielo».

«Oggi i colori non hanno più significato, viviamo nel buio».

«Sbagli! Anche se non esiste più luce artificiale, di giorno c'è il sole che tutto mostra. Il buio è nero ed è il colore del male, va combattuto con tutte le forze».

«Va bene, ora dormi davvero vecchio, siamo in mezzo al nulla e domani ci aspettano ore di cammino, quindi riposati e dì le tue preghiere, sperando che ci siano d'aiuto».

«Oh quelle ci serviranno di sicuro, ma nella vita ci vuole molta fortuna e io sono molto fortunato, visto che ho incontrato te».

«Povero vecchio pazzo! Nella vita ci vuole culo, ma a noi è rimasta la merda!».

Christian Ragazzoni's Jena Plissken - Ombre nel buio